Insieme dei 14 libri di Aristotele aventi come oggetto la "filosofia prima" che,
nell'ordinamento dato da Andronico di Rodi alla metà del I sec a.C. agli
scritti dello stagirita, venivano dopo (in greco
metà) quelli di
fisica. Come quasi tutti gli scritti aristotelici, anche questo appare
più una concatenazione di notazioni didattiche, probabilmente
appartenenti a diverse fasi dell'insegnamento di Aristotele, piuttosto che
un'esposizione esauriente e sistematica dei problemi esaminati. Il libro I che,
oltre alla fissazione delle quattro cause della realtà, contiene una
critica delle dottrine filosofiche precedenti, da Talete fino a Platone,
costituisce per la critica moderna una fonte fondamentale di conoscenza del
pensiero greco prearistotelico. Il libro II affronta le difficoltà
connesse all'assunzione di un numero illimitato di cause. Nei libri III e IV
Aristotele discute le difficoltà e i dubbi intorno alla costruzione di
una scienza dei principi. Il libro V è dedicato alla precisazione tecnica
di alcuni termini, quali causa, principio, ecc. Nel VI libro viene chiarito
quale sia l'oggetto della filosofia prima. I libri VII, VIII e IX contengono la
dottrina della sostanza come
sinolo di potenza e atto. I libri X e XI
affrontano le problematiche legate al rapporto fra uno e molti, nonché le
nozioni di movimento e di infinito. Nel libro XII Aristotele esamina i vari tipi
di sostanza ed espone la dottrina di Dio come
atto puro, motore primo e
immobile dell'universo. Negli libri XIII e XIV Aristotele critica la dottrina
platonica delle idee e quella dei numeri.